Art Bonus: il Comunedi Rignano Flaminio partecipa per ilrestauro della Rocca dei Savelli

 
Il Comune di Rignano Flaminio partecipa all'Art Bonus per il restauro della Rocca dei Savelli. L'Art Bonus è un'iniziativa promossa dal Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del turismo con l'intento di finanziare il mantenimento e il restauro dei monumenti italiani grazie alla partecipazione di privati, enti o società che decidono di fare mecenatismo, cioè di effettuare erogazioni liberali in denaro a sostegno della cultura e dello spettacolo. Il credito d'imposta, pari al 65% dell'erogazione liberale, è detraibile in tre anni. Il tutto ai sensi dell'art.1 del D.L. 31.5.2014, n. 83, "Disposizioni urgenti per la tutela del patrimonio culturale, lo sviluppo della cultura e il rilancio del turismo", convertito con modificazioni in Legge n. 106 del 29/07/2014 e s.m.i..
Grazie a questi interventi la Rocca del Savelli, denominata “Rocca del Valentino”, simbolo del paese, una volta restaurata, potrà diventare il polo museale di Rignano Flaminio e ospitare finalmente tutti i reperti archeologici ritrovati nel territorio, attualmente custoditi nel Forte San Gallo di Civita Castellana. Il nuovo museo garantirebbe una migliore conoscenza delle eccezionali qualità archeologiche della nostra zona che ha una storia documentata e che parte dall'età della pietra, attraversando l'epoca falisca, romana, medioevale, fino ai giorni nostri.
Per effettuare le donazioni bisognerà accedere alla piattaforma Art Bonus (http://artbonus.gov.it/) cliccare sulla sezione "Gli interventi" e scrivere nell'area "Regioni" e in quella dei "Comuni" prima "Lazio" e poi "Rignano Flaminio".  
"L’Art Bonus - dichiara Doriana Levrini, assessore ai Lavori pubblici - consente di centrare un obiettivo fondamentale nel modo di sostenere la cultura e lo spettacolo: favorire la compartecipazione tra pubblico e privato per tutelare musei, siti archeologici, archivi, biblioteche, teatri e fondazioni lirico sinfoniche presenti sul nostro territorio che necessitano di essere recuperati. L'ente pubblico da solo, infatti, non ce la fa più a reggere i costi di una opportuna fruibilità artistica dell'immenso patrimonio esistente e, responsabilmente, chiede una mano leale e trasparente - una vera "chiamata alle Arti" - a privati, enti o società sensibili e in grado di intervenire finanziariamente, ricevendo in cambio un credito di imposta pari al 65% delle donazioni"
 
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Ultima Modifica: 20/12/2016